28.2.07

dolce far nulla




Ok, l'articolo di martedi' ha suscitato un po' d'interesse (ben 3 commenti! ;-) ). Tom vi manda i suoi saluti, e vi invita ad andare a vedervi il sito della sua rivista 'The idler', dove potrete trovare nuovi stimoli per non fare nulla.

Lo spunto per una discussione piu' sobria viene invece da questo video, che qualcuno mi ha segnalato. Il video dura 8.30, e va visto con l'audio del computer acceso. Fatevi un favore, e cercate di resistere oltre i primi 30 secondi.

Mi piacerebbe sapere che ne pensate, anche se so che questo non accadra' nella maggior parte dei casi attraverso commenti pubblici. Meditate gente, meditate...

2 comments:

elettrofreak said...

1 minuto e 10 secondi. Record.

Mi dispiace ma non ho resistito oltre.
Grazie x la segnalazione comunque.

ABS said...

Io invece, Sgang, ho "resistito" fino alla fine. L'ho trovato un video molto interessante e, per alcuni aspetti, in linea con i lavori di un autore che sono sicuro conoscerai, anche se forse non bene: Michel Foucault.
Non so se possono interessare, ma provo comunque a lasciare le mie considerazioni.
Credo che definire "patologia" (e quindi sofferenza) qualunque stato di alterazione rispetto alla normalità possa essere un errore. Certamente è un atteggiamento positivista... al limite del lombrosiano. Credo anche che negare che alcune diversità costituiscano un deficit sia poco realistico. Non credo ci sia bisogno di essere tutti uguali per essere accettati e per trovare un'integrazione. Credo che l'integrazione vada cercata sulla base della valutazione realistica (non assoluta, ma oggettiva) di chi e cosa siamo. Certe condizioni esistono e determinano una minore capacità di interazione con gli altri individui. Ed interagire con l'acqua non è come interagire con un individuo, imparare un linguaggio capace di esprimere concetti astratti non è come imparare un linguaggio segnico o segnaletico. Ci sono delle differenze, anche qualitative. Ma: 1) si possono in parte rimediare; 2) non devono costituire un fattore discriminatorio in assoluto.
Mi spiego meglio? Provo... io credo che vada benissimo avere persone "diversamente abili" (anche mentalmente) in alcuni uffici, con incarichi di un certo tipo (generalmente umili, come alla ricezione o in portineria), ma non credo che tutti gli incarichi vadano ugualmente bene. Né per la persona "diversamente abile", né per l'utenza di un servizio. Alcune disabilità hanno un ché di poetico, credo. E certamente non impediscono
lo svolgimento di una vita fatta con sentimenti, esperienze, riflessioni. Ma dialogare con l'acqua o assaggiare una penna non sono, purtroppo, espressioni paragonabili a conversare, suonare, scrivere un componimento o un saggio... darsi agli altri in un modo intellegibile.
Probabilmente sono solo banalità.
Saluti
A.