22.2.06

Terra!



Non solo e'passato piu' di un mese dall'ultimo post, ma mi si e'pure scotta la pasta per scrivere questo. Punizione esemplare.

Ma ci sono state cose nel frattempo, Roma, vini, olii, e compagniabbella. Forse il prossimo post lo faro'su casa nuova. Staremo a vedere che succede.

Per volare pero' bassi e tenerci su temi piu' pedestri, questa volta vorrei portare la vostra attenzione su un temino leggero: la nostra cara vecchia terra.

Ho comprato un libro che mi e'stato sottratto dalla moglie appena l'ho portato a casa. Me ne sono riappropriato solo di recente (e'piu' di 600 pagine). Il libro in questione e''State of fear' (tradotto immaginativamente e poco accuratamente 'Stato di paura') che Michael Crichton ha pubblicato nel 2004. Non entrero'nel merito (o demerito) del libro, ma vorrei solo sollevare uno degli argomenti che il libro tratta.

Come probabilmente saprete, 'State of fear' ha fatto discutere per il concetto su cui verte, cioe'che in realta' l'effetto serra non esiste, ma che alcuni gruppi ecologisti stiano sfruttando il principio per altri fini (ho appena riassunto 60000 parole in una frase). Se volete saperne di piu', leggetevi il libro.

La mia sintesi non e' ovviamente esaustiva, ma mi permette di introdurre un altro aspetto di cui pochi hanno parlato e secondo me piu' interessante. Cioe' che la terra risente del nostro stress, e che il vero problema e'il modo in cui usiamo le risorse naturali, ed il modello economico che abbiamo costruito e che ogni giorno reiteriamo nella sua insostenibilita'.

Questo non e' un concetto nuovo, ma a mio avviso e'piuttosto trascurato quando si parla di materie ecologiche, quando argomenti piu' semplici e discutibili vengono preferiti ad un'analisi di questo tipo.

Ci sono associazioni, come l' Earth Policy Institute, che promuovono un nuovo approcio piu'sostenibile allo sviluppo, altre che invece si occupano delle implicazioni mistiche di questo concetto.

Secondo me e'un tema molto interessante.

Non vi voglio vendere pippe su Gaia madre Terra, voglio solo dire che avere una sensibilita' ecologica non e' solo parlare trattato di Kyoto o delle pellicce. C'e' molto, molto altro.


e vediamo chi capisce che c'entra la foto....

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