29.11.06

wiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii




vi rovino il weekend

L'amico di famiglia



Lo so che arrivo in ritardo, come al solito. Ma qua i film italiani sono come le mozzarelle, li importano quando a casa non li vogliono piu'.

Insomma l'altroieri sono andato a vedere una anteprima (qui uscira' ad aprile) di 'L'amico di famiglia' di Paolo Sorrentino.

Il film e'interessante, forse artificialmente complicato e a tratti poco intellegibile, ma felliniano, divertente e profondamente deprimente. Paolo Sorrentino e'persona amabile, mi ricorda molto qualcuno che non posso nominare, chiaramente intelligente e di umorismo scuro e tagliente.

Purtroppo la cosa che piu' mi ha colpito del film e'che e' girato quasi interamente a Sabaudia (e un po' a Pontinia). Parlando con Sorrentino dopo il film mi ha detto che la moglie e'di Sabaudia, e che conosce Borgo Sabotino come le sue mutande. Mi ha detto anche altre cose, ma se volete sapere di piu' chiedete.

Insomma, tutto sommato un film che non delude (anche se penso che sia un po'un'occasione mancata, ma non entrero' nel merito qui) da un regista sicuramente interessante. Devo anche dire che questo e'il primo suo film che vedo (tutti sembrano aver visto 'Le conseguenze dell'amore), quindi per me e'una novita'.

Voi l'avete visto? che ne pensate?

23.11.06

Megache????




Adesso vi faccio risparmiare qualche soldo. E poi dite che non sono gentile...

C'e' una credenza comune abbastanza diffusa (soprattutto dagli esperti di marketing) che maggiore sia il numero di megapixels, migliore sia la macchina fotografica digitale.

Questo non e'vero. Io lo sapevo. Simone lo sapeva. Ma chi tra voi stava la', con la carta di credito pronta a regalarsi una fotocamera nuova per Natale, magari no.

E un'ennesima dimostrazione pratica viene da questo articolo, che racconta di come questo tizio ha preso 3 macchine fotografiche (di marca non specificata) con risoluzioni di 5, 8 e 13 megapixels ciascuna, ha scattato una foto dello stesso soggetto in medesime condizioni di luce con ognuna di esse, e ne ha stampato le foto in formato 30x40 in un laboratorio professionale.

Ha poi preso le stampe, si e' messo a Times Square, e per 45 minuti ha chiesto ai passanti di ordinare le 3 foto in ordine di risoluzione. Parecchia gente ha provato, ma il 95% ha rinunciato dicendo che era impossibile trovare alcuna differenza di qualita'. Il rimanente 5% ha provato, ma ha sbagliato. Solo una persona (una professoressa di fotografia) e'riuscita a metterle in ordine. Ma probabilmente solo per fortuna.

Quindi, quando sceglierete la vostra prossima macchina fotografica, non pensate solo ai megapixels....

(La foto sopra l'ho scattata io domenica, con la mia macchinetta caccolosa da poche sterline. Questo non e' per vantarmi del fatto che fare foto decenti e'comunque una questione di manico - o di fortuna, ma per dire che chiunque voglia usarla/copiarla/linkarla puo'farlo se per favore me lo fa sapere prima, e ne cita la fonte...)

22.11.06

Il teletrasporto /2



Immaginate un posto dove esistano le leggi della fisica, ma sia possibile volare. Dove esistono le motociclette, le barche a vela, ed il teletrasporto (!). Un posto in cui vivono un milione e mezzo di persone, e il cui PIL per l'anno passato e' stato di 64 milioni di dollari, ma dove non si compra ne'vende nulla di concreto (anche se c'e' chi probabilmente dissente da questa opinione).

Questo posto esiste.

Io ci sono stato, anche stamattina.

Si chiama Second Life, ed e' aperto a tutti. Ci si registra, si crea un personaggio che ci rappresentera'nel mondo virtuale, personaggio che puo' assomigliarci molto o per niente, e si diventa parte di una realta' parallela. Che e'molto piu' reale di quanto si pensi, dove si possono comprare terreni, costruire case, inventare oggetti che funzionano, comprare vestiti, parlare con gli altri, andare a cena fuori, in spiaggia, in discoteca, e ancora essere fotografi, artisti, registi cinematografici, insegnanti, musicisti, e cosi' via.

Ci sono negozi come Adidas, Disney, IBM ci ha organizzato riunioni, c'e' una televisione interna, MTV ci ha fatto una sfilata di moda, Suzanne Vega ci ha fatto un concerto.

Ci sono isole con ecosistemi propri, architetture bizzarre e mezzi di trasporto strampalati. Qualsiasi cosa vogliate costruire, e' fattibile.

Ce ne e' per tutti.

E se questo non bastasse per farvi venire la curiosita', peste vi colga. Io vado via, tra poco parte la mia regata pomeridiana....

15.11.06

Il teletrasporto (no, non proprio...)



Ne parlavo da mesi. Era diventata per me una vera ossessione. Non dico che fosse al pari del teletrasporto nella mia lista delle 10 invenzioni che cambieranno il mondo, ma uno o due posti piu' in basso si'. Cosi' quando stamattina ho letto
questo, sono rimasto basito. Quella che segue ne e' una cattiva traduzione....


Il groviglio di cavi necessario per ricaricare gli odierni dispositivi elettronici potrebbe presto essere una cosa del passato.

I ricercatori degli Stati Uniti hanno descritto un sistema relativamente semplice che potrebbe trasportare l'alimentazione ai dispositivi quali i calcolatori di laptop o i giocatori MP3 senza fili.

Un concetto della fisica vecchio di cento anni funzionerebbe anche su distanza considerevoli, a detta dei ricercatori.

Anche se la squadra non ha ancora sviluppato e verificato un sistema, i modelli e le simulazioni al computer suggeriscono che funzionerebbe.

“Ci sono tanti dispositivi autonomi quali i telefoni delle cellule ed i laptops che sono emerso durante gli ultimi anni,„ dice il professor Marin Soljacic dal Massachusetts Institute of Technology.

“Abbiamo cominciato pensare, “sarebbe veramente conveniente se non si dovessero ricaricare queste cose„.

“E perché siamo dei fisici ci siamo chiesti, “che genere di fenomeno fisico potremmo usare per ottenere questo trasferimento di energia senza fili?„. “

Presa di energia

La risposta che la squadra ha fornito era “risonanza„, un fenomeno che induce un oggetto a vibrare quando l'energia di una certa frequenza è applicata.

“Quando avete due oggetti sonori della stessa frequenza che generano una coppia molto forte,„ il professor Soljacic ha detto al Web site della BBC.

La risonanza può essere osservata ad esempio negli strumenti musicali.

“Quando suonate uno strumento, un qualsiasi altro strumento che si trovi in prossimita' del primo e con la stessa risonanza acustica comincerà a vibrare,„ o.

Invece di usare le vibrazioni acustiche, il sistema dell' MIT sfrutta la risonanza delle onde elettromagnetiche. La radiazione elettromagnetica include le onde radio, gli infrarossi ed i raggi X.

Tipicamente, i sistemi che usano la radiazione elettromagnetica, quali le antenne radiofoniche, non sono adatti a trasferimento efficiente di energia perché spargono l'energia in tutti i sensi, sprecandone grandi quantita' nello spazio libero.

Per superare questo problema, la squadra ha studiato una categoria speciale di onde“non-radioattive„ le cosiddette “risonanze longeve„.

Quando l'energia è applicata a questi oggetti rimane limitata ad essi, piuttosto che fuoriuscire nello spazio. “Code„ di energia, che può essere lunga molti metri, restano in superficie.

“Se portate un altro oggetto risonante sulla stessa frequenza abbastanza vicino a queste 'code' allora osserverete che l'energia può incanalarsi da un oggetto ad un altro,„ ha detto il professor Soljacic.

Plugs and cables
Il trasferimento di energia senza fili si è pensato circa per i secoli

Quindi, un'antenna di rame disegnata per avere 'risonanza longeva' potrebbe trasferire l'energia ad un laptop con un'antenna che risuona alla stessa frequenza. Il calcolatore sarebbe alimentato senza fili.

Tutta l'energia non deviata in un dispositivo o in un apparecchio è semplicemente riassorbita.

I sistemi che la squadra ha descritto potrebbero trasferire l'energia oltre tre - cinque metri.

“Questo funzionerebbe in una stanza diciamo ma potreste adattarli perche' funzionino in una fabbrica,„ ha detto.

“Potreste anche regolarli giù al mondo microscopico o nanoscopic.„

Vecchia tecnologia

La squadra dal MIT non è il primo gruppo per suggerire il trasferimento di energia senza fili.

il fisico di Diciannovesimo-secolo e l'assistente tecnico Nikola Tesla hanno sperimentato con il trasferimento di energia senza fili a lungo raggio, ma il suo tentativo più ambizioso - l'antenna alta 29m conosciuta come la torretta di Wardenclyffe, a New York - venuto a mancare quando ha funzionato da soldi.

SplashPower pad

Altri hanno lavorato ai meccanismi altamente direzionali del trasferimento di energia quali i laser.

Tuttavia, questi richiedono una linea di vista ininterrotta e sono quindi non buoni per alimentare gli oggetti intorno alla sede.

Un'azienda BRITANNICA denominata Splashpower inoltre ha progettato la radio che ricarica i rilievi su cui gli amanti del dispositivo possono direttamente disporre i loro telefoni e giocatori MP3 per ricaricarli.

I rilievi usano l'induzione elettromagnetica per caricare i dispositivi, lo stesso processo usato per caricare i toothbrushes elettrici.

Uno dei co-fondatori di Splashpower, fieno del James, ad esempio che il lavoro del MIT era chiaramente “in una fase iniziale„ ma “nell'interessare per il futuro„

“I consumatori vogliono una soluzione universale semplice che li libera dai hassles dei caricatori e degli adattatori alimentabili,„ lui hanno detto.

“La tecnologia senza fili di alimentazione ha il potenziale trasportare su tutti questi bisogni.„

Tuttavia, il sig. Hay ha detto che quello trasferire l'alimentazione faceva parte soltanto della soluzione.

“Ci sono un certo numero di altre funzioni che devono essere indirizzate per accertare la conversione efficiente di alimentazione ad una forma utile immettere ai dispositivi.„

Il professor Soljacic presenterà il lavoro all'istituto americano della tribuna industriale di fisica di fisica a San Francisco il 14 novembre.

Il lavoro è stato fatto in collaborazione con i suoi colleghe Aristeidis Karalis e John Joannopoulos.

13.11.06

Toncruis



Beh,
immagino che per tutti quelli tra voi che come me (e ce ne sono parecchi tra voi!), come diceva qualcuno, 'ci hanno avuto a che fare', la notizia che quel pupazzetto di Tom Cruise si sposi al Lago di Bracciano, sara' stata accolta con un misto di ilarita' e dubbio.

Ma insomma, basta che i suoi augusti invitati non urinino nell'Arrone, per il resto immagino - e spero - che l'evento venga accolto dai locali con la solita, millenaria indifferenza, e che lasci la traccia che merita, cioe' nessuna.

Pero' questo mi da una scusa per quello che segue, che e' una cosa che ho trovato in rete, anonima (ma della quale saro' contento di pubblicare l'origine se qualcuno me la vorra'dare) che spero che i piu' curiosi (e i piu' ignoranti) tra voi troveranno interessante.

Parla dell'acqua di Roma, e sebbene un po'lungo vi assicuro che non e'noioso. Anzi.


Duemila anni di ingegneria ed architettura idraulica, maturati sotto lo stimolo della sete e la consapevolezza di un’economia dipendente dalle risorse idriche, ci hanno consegnato decine di chilometri di opere idrauliche, di filari di archi e muri che a tutt’oggi solcano rendendola unica, la nostra campagna romana.

Innumerevoli Acque (FELICE, VERGINE, LANCISIANA, MARCIA, solo per citarne alcune) dai nomi più o meno noti a noi romani, legati spesso ai personaggi storici che ne hanno segnato l’esistenza, ci accompagnano nelle nostre splendide passeggiate disseminate di ruderi regalandoci quell’identità culturale in cui sentirci radicati. Un patrimonio di vita e salute, arte, storia e cultura quotidianamente sotto i nostri occhi, forse un po’ troppo distratti per coglierne profondamente e completamente il valore.


L’abbondanza d’acqua che caratterizza in modo peculiare la capitale (tale da farci dimenticare l’emergenza nazionale e mondiale) ha motivi antichi e diversificati che possono comunque essere ricondotti, sintetizzando, alla illuminata e lungimirante politica dei nostri antenati (romani e pontefici) e ad una naturale e miracolosa presenza, nel circondario provinciale, di una miriade di ottime sorgenti.


Una rete di distribuzione idrica "moderna", già 2000 anni fa garantiva la preziosa presenza nei settori nevralgici della città dando un contributo specifico alla costruzione della grandezza di Roma; d’altro lato una puntuale opera di manutenzione, ristrutturazione ed ampliamento degli impianti veniva attuata da una lunga sequenza di Pontefici, attenti, oltre tutto, ad arricchire la vitalità dell’acqua con la commissione di opere architettoniche ed artistiche con cui incorniciare ed impreziosire gli innumerevoli sbocchi cittadini.


Immergendoci in un breve viaggio nelle acque di Roma occorre sapere, prima di iniziare, che ad ogni acquedotto veniva, ed ancora oggi viene, attribuito il nome dell’acqua che lo attraversa e che quest’ultimo discendeva dal costruttore (Acqua Appia, Marcia, Giulia, Claudia, Traiana, Alessandrina), dalle caratteristiche biochimiche (Acqua Tepula) o magari da leggende che ne circondano la storia (Acqua vergine).


Il più antico (Acqua Appia) fu costruito nel 312 A.C. da Appio Claudio Crasso sfruttando le sorgenti esistenti presso il 14° chilometro della via Prenestina e terminava, dopo un percorso di 16,5 chilometri, nella piscina limaria sita ad Spem Veterem (oggi Porta Maggiore) per iniziare da lì la capillare distribuzione in città; non lontano dalle precedenti sorgenti si trovano quelle dell’Acqua Alessandrina, il cui acquedotto, traversata la zona est-sud-est della città (sono visibili ancora le sue tracce) giungeva ad Spem Veterem dopo un percorso di 22 chilometri; costruito nel 226 D.C. da Alessandro Severo, da cui prese il nome, subì, come altri una parziale distruzione durante gli assedi patiti da Roma ; i suoi resti furono riutilizzati nel 1586, su iniziativa di Felice Peretti – Papa Sisto V, per costruirne uno nuovo, alimentato dalle stesse sorgenti, che in suo onore, acquisì anche il nome di Acquedotto Felice.


Scendendo più a sud, in prossimità delle pendici del Tuscolo, tra Grottaferrata e Marino, troviamo le sorgenti dell’Acqua Tepula (acqua tiepida con temperature superiori alla media); realizzato nel 125 A.C., venne demolito e ricostruito (Nuova Tepula) nel 33 A.C. da Agrippa per essere accoppiato a quello dell’Acqua Giulia a cui rimase legato per storia e percorso; quest’ultimo venne costruito, infatti, nel 33 A.C., sempre da Agrippa partendo da sorgenti distanti solo 3 chilometri dalle precedenti (più a monte verso Squarciarelli); le due acque, dopo un primo tratto, venivano mescolate in una piscina limaria per raggiungere così una temperatura intermedia, quindi, venivano convogliate in due condotti sovrapposti, che, nella tratta finale, poggiavano sulle strutture esistenti dell’Appia fino a giungere nell’Urbe; Agrippa lo realizzò in onore di Gens Julia di qui il nome dell’acquedotto.


Un’altra zona cruciale per la fornitura idrica è quella che si estende lungo il percorso dell’Aniene, qui troviamo, partendo da Roma, le seguenti sorgenti: per prime quelle dell’Anio Vetus (tra Vicovaro e Mandela) poi, più a monte, dell’Acqua Marcia (alle pendici dei Simbruini tra Agosta ed Arsoli), quindi dell’Appia Claudia ed infine, ancora più a monte, quelle dell’Anio Novus.


Il primo, costruito tra il 272 e il 269 A.C., iniziava da uno sbarramento artificiale purificatore del fiume Aniene e alla necessità di distinguerlo dall’omonimo successivo (Anio Novus).


Il secondo fu realizzato da Quinto Marcio Re nel 130 A.C., e venne subito apprezzato per la qualità purissima dell’acqua; nasceva da un alveo artificiale dove affluivano le sorgenti, quindi giungeva a Roma, prima nella piscina limaria dell’attuale Capannelle, poi supportato (primo in questo) da un viadotto ad arco continuo, a Porta Maggiore, per la successiva distribuzione. Dopo varie ristrutturazioni ebbe una sistemazione definitiva grazie a Papa Pio IX che costituì a tale scopo una S.p.A. (Società anonima dell’Acqua Marcia) e portò a termine nel 1870 i lavori fino all’inaugurazione della fontana monumentale sita a Termini (oggi Fontana delle Naiadi a P.zza Esedra.).

Il terzo raccoglieva le acque di un gruppo sorgivo presente nello stesso circondario e le trasportava, con un canale lungo 46 chilometri nell’Urbe, in parte con percorso sotterraneo, in parte su viadotto ad archi continui (da Capannelle fino al centro urbano). Progettato da Caligola fu realizzato da Claudio, da cui prese il nome, nel 52 D.C..

Il quarto veniva in un primo tempo alimentato direttamente dall’Aniene, successivamente dall’acqua del fiume che fluiva, dopo aver subito tre successivi passaggi in altrettanti laghi artificiali posti a quote diverse (Laghi Simbruini); i lavori di realizzazione vennero iniziati 38 D.C. da Caligola e ultimati da Claudio nel 52 D.C.; dopo 49 chilometri di canale sotterraneo arrivava in superficie e, una volta raggiunta la piscina limaria di Capannelle, giungeva a Spem Veterem con una tubatura sovrapposta a quella della Claudia e sistemata assieme all’altra, su un viadotto ad arco continuo.

Ricordiamo poi le sorgenti originate dal Lago Alsietinus (oggi lago di Martignano) da cui il nome Acqua Alsietina, che confluiva in un acquedotto lungo 22 chilometri costruito da Augusto, nel 2 A.C., per dissetare (fu il primo in questo) la regione transtiberina; quindi l’Acqua Traiana rinominata Paola o Traiana Paola, che raccoglieva acque dal gruppo sorgivo situato tra Oriolo e Bassano e traversata la periferia, finiva in una grande mostra presso Porta Aurelia; programmato da Traiano venne realizzato nel 109 D.C.; si sviluppava su una distanza di 46 chilometri e contribuiva consistentemente anch’esso all’approvvigionamento delle zone oltre il Tevere; venne ristrutturato da Paolo V (da cui il nome) che ne aumentò la portata, creò un ramo ad uso esclusivo del Vaticano e portò quello principale a concludersi a porta S. Pancrazio, dove finiva con una mirabile mostra (oggi Fontanone).

Ultimo da seguire (il più importante) è quello dell’Acqua Vergine che trae origine da sorgenti site nei pressi di Salone non lontano da quelle dell’Appia ed ha, intorno a se, due grandi motivi di interesse: l’origine del nome e la grandezza ingegneristica. Il primo è avvolto dal fascino del mistero e della leggenda che lo fa risalire ad una vergine la quale suggerì, seguendo il suo intuito, l’esatta ubicazione delle sorgenti. Il secondo ci fa scoprire una costruzione imponente e perfetta che, realizzata da Agrippa per soddisfare le necessità del "Campo Marzio", pur non avendo resti di superficie degni di nota, fornisce ancora oggi, senza aver subito grandi stravolgimenti, una vasta utenza del centro storico costituita tra le altre, da tutte le imponenti e grandiose fontane di questa zona (Piazza Navona, Barcaccia, Terrina etc…) prima fra tutte la mirabile Mostra della Fontana di Trevi.

9.11.06

Adesivi



Non potevo far passare questa innovazione tecnologica inosservata.

Volkswagen ha annunciato di essere in fase avanzata di studio di adesivi per la macchina di nuova generazione.

Funzionano come sottilissimi mini-monitor, programmabili, che permettono all'utente di cambiare il messaggio mostrato sull'adesivo.

Vi lascio immaginare le possibili applicazioni...

(sembra uno scherzo, ma e' una storia vera!)

7.11.06

j'ha fatta...

Era difficile. difficile difficile difficile.
Ma je l'ha fatta.


Ci sono abbastanza pochi dischi che oggigiorno aspetto con ansia. Questo era uno di quelli. Un po' perche' sono passati 4 anni dalla produzione precendente, che ancora considero come uno dei meglio riusciti lavori dell'ultima decade, un po' perche', vista la ricchezza e la bellezza del predecessore ero curioso di sentire cosa Damien Rice fosser riuscito a fare stavolta.

Cosi', quando R. ieri mi ha detto che c'era un nuovo disco in uscita, mi sono messo in ascolto sui miei 'canali privilegiati' e me ne sono procurata una copia.

E ieri sera, quasi come facevo 20 anni fa, mi sono messo al buio, con il mio ipod, a sentirmi '9'. E che disco. Voglio dire, sofferto, forse non facile come 'O', ma sicuramente all'altezza.

Quindi, consigli per gli acquisti. Appena esce in Italia accattatevelo. e se non avete neanche 'O', allora che campate a fa?

1.11.06

Censura? Ma quale censura?




Non so se in Italia sia come qui, dove in troppo pochi si preoccupano della situazione politica e sociale in Cina, probabilmente abbagliati dai possibili profitti di un mercato potenziale di un miliardo e passa persone, nonche' dalla disponibilita' di manodopera a bassissimo costo (e da una fornitura illimitata di involtini primavera).

Di seguito riporto la traduzione di un articolo sulla censura dell'internet in Cina.

ATENE (GRECIA) - Mentre e'risaputo che molte nazioni bloccano il pubblico accesso ad internet, la Cina ha sempre destato grande interesse per la dimensione e la sofisticazione della propria censura della rete.

Per cui quando Martedi' un ufficale del governo Cinese ha dichiarato al Summit delle Nazioni Unite che non c'e' censura di Internet in Cina tutti sono rimasti molto sorpresi.

C'e' un problema: ci sono pochi altri casi di censura della rete cosi' studiati e documentati come quelli cinesi. Uno studio della Harvard Law School ha trovato 19,032 siti inaccessibili dalla Cina.

Un altro studio di un gruppo di universita' inglesi, americane e canadesi ha concluso che "il sistema di 'filtraggio'di internet in Cina e'il piu' sofisticato del mondo. Paragonato ad altri sistemi e'dominante, sofisticato ed efficace."

Infatti, Google cita il blocco intermittente di Google.com da parte del governo cinese come motivo principale dietro la decisione di creare google.cn, che e' una versione censurata del motore di ricerca.

Qui di seguito un estratto della discussione di martedi':
Ufficiale del governo cinese: Si e' parlato molto di Cina, e cio' e' piuttosto strano, perche'se si partecipa ad un forum come questo sarebbe bene riflettere piu' a lungo sugli argomenti che si sollevano.
Ci sono milioni di cinesi senza accesso ad internet. Ma non si e' parlato di come si possa migliorare la situazione e di come la Cina possa avere un migliore accesso ad Internet.
Dobbiamo anche proteggere i turisti nel nostro paese. E devo dire che io sono un cittadino Cinese, e sento il bisogno di essere protetto. Per esempio, siamo minacciati dal terrorismo. Abbiamo bisogno di protezione. Quindi dobbiamo assicurarci che tutti possano venire in Cina per apprezzare la nostra bella nazione.
Non penso che si debba usare un metro differente per giudicare la Cina. In Cina non abbiamo un software per bloccare i siti internet. A volte abbiamo problemi di accesso, ma questo e'un altro problema. So che alcuni miei colleghi ascoltano i webcast della BBC nei loro uffici. E ho sentito dire che la BBC non e'accessibile dalla Cina, o che e'bloccata. Non so perche' la gente dica queste cose. Non abbiamo nessun tipo di restrizione.
Nick Gowing, BBC e moderatore della sessione: Puo' essere piu'specifico?
Ufficiale del governo cinese: Come posso essere piu'specifico se non abbiamo restrizioni?
Sento dire che giornalisti vengono arrestati in Cina. Abbiamo centinaia di giornalisti in Cina, ed alcuni di loro hanno problemi legali. Non ha niente a che vedere con la liberta' d'espressione.
Richard Sambrook, direttore del BBC World Service: Sono contento che ascolti la BBC a Ginevra. Ma se fosse nella Cina centrale, non potrebbe sentire la BBC sulle onde corte, ne'leggere il nostro sito Web. Questo e' risaputo. E'di fatto bloccato. E lo e' stato per anni...